Se recentemente ti è capitato di sfogliare una rivista dedicata agli investimenti finanziari ci sono buone probabilità che ti sia imbattuto in almeno un articolo dedicato al “theme investing”, ovvero agli investimenti tematici: la robotica, la salute, le energie rinnovabili e le criptovalute vanno particolarmente di moda in questo periodo.
In questi articoli, molto convincenti, viene descritto come l’adozione di queste nuove tecnologie sia un trend inevitabile sul quale è opportuno, come investitori, capitalizzare: “l’adozione della robotica su vasta scala”, “veicoli elettrici”, “ricerca sulla genetica”, “shift demografici”.
Delle storie convincenti sono certamente anche buoni investimenti? Non necessariamente.
Cosa può andare per il verso sbagliato?
Gli investimenti tematici sembrano una grande idea: prendere profitto da macro trend apparentemente inevitabili ma chi intende investire in questi trend deve poter vincere, contemporaneamente, tre scommesse per ottenere i risultati sperati:
- Il macro trend deve andare nel verso sperato.
- Le società presenti nel proprio portafoglio “tematico” devono beneficiare significativamente di questo trend.
- I prezzi dei titoli “tematici” non devono riflettere completamente le potenzialità del trend nel momento in cui vengono acquistati.
La prima scommessa è apparentemente quella più facile e, purtroppo, le valutazioni da parte della maggioranza degli investitori si fermano qui.
Ad esempio alla fine degli anni ’90 gli investitori erano “impazziti” per le azioni internet. La storia era molto avvincente: la trasformazione dell’economia come la conosciamo grazie alle società internet. La storia si è rivelata essere vera, solo che il timing fu sbagliato, la transizione ha richiesto molto più tempo del previsto e questo non ha consentito alla maggior parte degli investitori di trarne beneficio, anzi.
Una bella idea ma una difficile applicazione
E’ fuorviante dare per scontato che tutte le azioni presenti nel portafoglio tematico (fondo o ETF che sia) siano ben posizionate per beneficiare pienamente del trend. Infatti è molto difficile individuare società che siano specializzate interamente nel prodotto o servizio caratteristico del tema che si desidera “cavalcare”. Facciamo un esempio, la blockchain: molte società presenti nei fondi tematici blockchain sono nomi come AT&T, Microsoft, Amazon. Possiamo davvero credere che il tema blockchain sia una componente significativa del business complessivo di queste società? Un eventuale positivo trend di questa nuova tecnologia avrà un impatto marginale sull’andamento di quelle azioni.
Il mercato “prezza” correttamente il trend?
Anche se un trend dovesse avere l’andamento sperato dall’investitore questo non necessariamente si tradurrà in rendimenti superiori rispetto a quelli di mercato (quelli ottenibili investendo in un indice diversificato, per intenderci). Del resto, i macro trends non sono certo un segreto. Se ne sei a conoscenza tu è certo che li conoscano tutti gli altri. Ottenere dei “sovra rendimenti” in queste circostanze è una impresa titanica, significherebbe riuscire ad individuare dei settori e delle società con potenzialità delle quali ancora il mercato, ovvero analisti, società e fondi di investimento, gestori ultra-specializzati non si sono ancora accorti. Occorrerebbe essere il più bravo (fortunato?) di tutti.
La maggior parte dei fondi (ed ETF) tematici falliscono
Data la difficoltà di azzeccare contemporaneamente tutte le scommesse di cui sopra è evidente che è un’impresa molto difficile cavalcare un trend ed ottenere risultati superiori a quelli medi di mercato. Solo il 49% dei fondi tematici presenti nel 2009 è sopravvissuto nel 2020, e di questi solo il 26% ha battuto l’indice azionario globale (nello specifico il MSCI World Index). Pertanto, le probabilità di azzeccare “ex-ante” un fondo “vincente” sono pari all’11,7% (45%*26%).
Rischi specifici
Inoltre, è importante essere ben consapevoli dei rischi che si corrono. Ad esempio, una nuova tecnologia può richiedere un tempo ben superiore a quello previsto prima di essere adottata; la competizione potrebbe diventare esasperata ed erodere i profitti, oppure le autorità di controllo potrebbero voler regolamentare un certo settore innovativo. C’è insomma il rischio di pagare troppo, oggi, il biglietto per partecipare alla corsa di un trend potenziale.
Controlla attentamente le partecipazioni del fondo
Controllare come sia costruito il portafoglio nel quale si intende investire ha una enorme importanza. E’ opportuno controllare i criteri di costruzione del portafoglio. Tutte le azioni beneficeranno del trend? Ad esempio, un fondo tematico sull’Intelligenza Artificiale (IA) potrebbe avere al suo interno azioni Amazon, Netflix, Spotify, società che certamente impiegano l’IA, ma a determinare il successo di queste azioni saranno sicuramente le abitudini di consumo dei clienti (ed eventuali loro modifiche), in misura ben superiore agli effetti della effettiva adozione dell’IA. Ad influenzare l’andamento del portafoglio tematico diventano quindi fattori ben diversi da quelli che l’investitore aveva previsto inizialmente.
Ora, spero, hai qualche strumento in più. Ma sei comunque convinto di poter azzeccare tutte e tre le scommesse per cavalcare un trend?